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Una maschera di travertino verde da Teotihuacan, un manichino ikiningy? di arciere dal Giappone, tessuti kuba dall'Africa, un Saron Parenus dall'Indonesia, un letto nigeriano in legno di palma, porcellane e bronzi cinesi, mattonelle persiane, un antico Buddha dalla Birmania. Che cosa accomuna tutti questi pezzi di varia fattura e provenienza? Il fatto che si trovino in Toscana, in cinque province diverse, custoditi all'interno di dieci musei. La Firenze medicea, l'Arezzo antiquaria, la Prato tessile, la Pistoia e la Lucca dalle tradizioni musicali, conservano oggetti di notevole interesse storico-artistico ed etnografico che sono arrivati qui per volontà di nobili, viaggiatori, collezionisti, studiosi e missionari sotto forma di doni, acquisti, merce di scambio e reperti da esibire. Un vero e proprio viaggio in Toscana, dal Quattrocento ai nostri giorni, alla scoperta di collezioni etnografiche extraeuropee, sì, ma anche una scoperta delle culture altre grazie alle quali possiamo attuare un esame di coscienza e conoscenza identitaria.